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AL PRESTANTISSIMO UOMO
CONTE
LEONARDO TRISSINO
BARTOLOMMEO GAMBA.
Quando mi scriveste, onorabilissimo signor Conte, che io farei cosa buona a raccozzare alquante mie baie letterarie, e a riconsegnarle alla stampa, io tenni il suggerimento vostro per mera epistolar gentilezza, e vi corrisposi col mostrarmene grato, e colla sincera persuasione che a me non tocchi il riputare le cose mie degne di tanto onore. Ma sapete che avvenne poi? La vostra epistola cadde in mano di un Angiol nero, della razza di coloro che adocchiano le occasioni di fare sdrucciolare gli uomini nel peccato della superbia, e costui mi tenne questo proposito: “Tu hai, galantuomo, varcato ormai il sessagesimo tuo anno; sicchè bada bene che la candela verrà presto al verde. O bene o male scrivacchiasti e stampasti per lo
Gamba, Opere | I |