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di feo belcari. 77


     Ciascun inferno cor trova salute
     Per la sua gran virtute:
     Or corri a’ piè di quest’alma Regina.

Affettuosa e piena di moralità mi sembra la seguente Laude intonata sulla canzone — Rose, gigli e viole escon dal viso, ecc.

S’i’ pensassi a’ piacer del Paradiso,
     Ed agli eterni guai,
     Non sare’ mai dal buon Gesù diviso.
Deh, sguarda con la mente, anima mia,
     Quella gloria gioconda! Nel ciel s’adempie ciò che si disia,
     Quivi ogni bene abbonda;
     Però fa che ne sia da vizj monda,
     Acciò che al tuo partire
     Tu possa gire — a quell’eterno riso.
E poi contempla quell’immenso foco
     Dell’anime dannate:
     Per un diletto falso, brieve e poco
     Son così tormentate!
     Ma quel dolor che più le fa penate
     È saper con certanza
     Senza speranza — star nel foco acceso.
Che ti varrà ricchezze, onori e stato,
     O piacer sensuale,
     Ch’abbi avuto, essendo poi dannato