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di feo belcari. 73


O Maria di Sol vestila,
     Delle Stelle coronata,
     Della Luna sei calzala,
     Specchio sei di nostra vita, ecc.

Vediamo ora alcuna delle Laudi del Belcari nostro, scritta con quella semplicità e naturalezza che renderà sempre cari i frutti primaticci del nostro Parnaso. Mi ristringo a riportarne quattro soltanto, scelte da oltre 130 da me raccolte, confrontate sulle più antiche edizioni, e ridotte soltanto alla odierna ortografia.

Una canzonetta, che leggesi tra quelle a ballo di Lorenzo de’ Medici — Ben venga Maggio, ben venga Maggio — con cui s’invitavano le donzelle a darsi buon tempo alla frescura de’ rivestiti arboscelli, e ad arrendersi ai loro amanti, eccitò il nostro Feo a scrivere la Laude seguente, intonata sulla stessa musica, in encomio del sommo nostro Fattore:

Laudate Dio, laudate Dio
     Col cor lieto e giulìo.
Su, anime leggiadre,
     Vestitevi di amore,
     Rendete al sommo Padre
     Laude, gloria e onore: