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di feo belcari. 69

quasi tutti gli scrittori intralciata di forme, di voci, di dizioni affettatamente tolte dagli scrittori latini.

Una sentenza, direi quasi, opposta a questa mia, diede il Crescimbeni intorno alla locuzione ed allo stile usato da Feo; ed il Tiraboschi, ben lungi dal parlare colla solita sua accuratezza intorno ai varj componimenti che del Belcari ci restano, passò sino ad assegnargli un posto tra gli antichi poeti burleschi. Tale trascuranza in verso uno dei campioni del parlar nostro per parte di scrittori classici e reverendi, mi eccita a dare qualche buon conto di quelle indagini che mi sono proposto di fare, nè meglio potrei prestarmi che coll’offerire un breve saggio delle scritture sue in ogni genere di poesia e di prosa. Chi in luogo di un saggio amasse meglio di vedere raccolti ed impressi in un volume i lavori poetici di quest’Autore, sappia

che stanno manoscritti nella Remondiniana, da me possibilmente ridotti a buona lezione: ma sappia altresì che il troppo scarso numero de’ leggitori di così rancide scritture aliena l’animo dal pensare a sostener il peso di una edizione1.


  1. Al mio distacco dalla famiglia Remondini an-