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de' bassanesi illustri. 47


spella a latinità e ad erudizione, è libro da tenerne buon conto.

Andrea Vittorelli, di cui ci rimane la medaglia in bronzo, è stato un dotto uomo, al quale tributò elogio anche l'eruditissimo Tiraboschi1. Dedicatosi allo stato ecclesiastico, passò di buon’ora a Roma, dove potè farsi conoscere versatissimo nella moral teologia, e peritissimo nella ecclesiastica storia. Scrisse una farraggine di libri sull’uno e sull’altro argomento, ora in italiana ora in lalina favella, e godette di tanta riputazione, che trovasi tuttavia bene spesso citata la sua autorità2; e Leone Allacci, uno de’ più gran letterati del suo tempo, compilò il catalogo delle opere del Vittorelli, si stampate, come rimaste poi manoscritte3. Per vivere esclusivamente a sè ed a’ suoi studi, egli rinunziò al canonicato di Padova, e non si curò nemmeno di accettare in Roma l’offertogli onor della mitra4. L’amor della patria facea breccia


  1. Storia Letteraria, tom. VIII.
  2. V. suo Artic. nel Diz. Uomini illustri, ediz. di Bassano.
  3. Apes Urbanae, sive de Vir. Illustr. ab an. 1630 ad an. 1632.
  4. V. Dondi Orologio, Serie Cronol. Stt. dei Canon. di Padova. Pad. 1805, in 4, p. 215.