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36 | narrazione |
detta lo colse, non mai conobbe che fosse orgoglio, figlio bene spesso dell’idiotaggioe. Era amico della società soltanto allora che poteva
contribuire alla concordia de’ cittadini; e teneva a se legati gli animi altrui, dando sempre in sè stesso nobile esempio di moderazione e di piacevolezza1. Ho dipinto Alessandro Campesano con pennello spontaneamente vivace, perchè dalla vita di lui possa ognuno dedurre, die le qualità del costume e del cuore sono assai più deliziose e più utili di quelle dell’ingegno e della dottrina.
- ↑ Al nostro Betussi nel suo Ragionamento sul Catajo (edizione 1573, pag. 43) piacque inserire il seguente elogio del Campesano: “ Amicissimo di M. Pietro Vittori.... fu l'eccellentissimo dottor di Leggi, e mio compatriota M. Alessandro Campesano, uomo stato universale in tutte le scienze, e dotato di tutte quelle buone parti, che potessero cadere in degno e qualificato gentiluomo; passato in questi di a miglior vita con comune dispiacere di tutti i letterati e buoni; ed il quale io piangerò sempre; che nel vero troppo ha perduto la patria mia.... E dove non era egli conosciuto? E in qual loco si poteva di lui tener proposito men che onorato? Era buono, e da bene, letterato, virtuoso, cortese, affabile, liberale, osservator degli amici fin dopo morti; caritativo, ospitale, magnanimo, conosciuto e stimato da infiniti. E in somma concorrevano in lui tutte le condizioni buone.„