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de' bassanesi illustri. 33


Con Alessandro Campesano chiuderò la storia letteraria del secolo decimosesto. Lo disgiungo dagli altri, non perchè debbasi avere un’alta opinione di lei, come di un grande scrittore, o di un poeta di spirito elevato, ma perchè le belle singolarità del suo animo diletteranno ogni alto animo bencomposto. Spirano ingenuità e candore tanto le sue piccole composizioni poetiche, quanto le lettere ch’egli scriveva a’suoi amici, e nelle quali si compiaceva a narrare, che la natura non gli avea cacciata in corpo un'animaccia avara e desiderosissima di guadagno, ma l’avea formato sprezzatore delle ricchezze ed amico del buon capere 1. Volle quasi ripetere questi sentimenti anche nella sua lapide sepolcrale, che tuttavia leggesi nella chiesa di S.

Giovanni Batista in Bassano: Alessandro Campesano hvuomo amico di sapere et di vita ritirata è qvi sotterrato, ecc. Piaceagli condurre tranquillamente i suoi giorni sulle rive di questo Brenta, e ci rimase una modesta pittura de' suoi passatempi in un'aurea epistola latina di quel nostro valente bassanese


Gamba, Opere 3
  1. Nuovo libro di Lett., Ven. Gerardo, 1544, in 8. Lettera a Francesco Doni.