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ad opere pubblicate. 365


a dirvi, che le veneziane contrade hanno avuto già componimenti ne’ varj loro dialetti, sin dal secolo sestodecimo, e che per esempio le Commedie di 'Ruzante, e le Poesie di Menon, di Begoto e di Magagnò, le une e le altre scritte in lingua rustica padovana, vengono tuttavia lette, studiate, ammirate. I cantori nel vernacolo proprio di queste lagune furono per vero dire in allora assai scarsi, e rimasero eziandio poco noti, se si eccettui un certo Alessandro Caravia, autore d'un curioso Poema intitolato il Naspo Bizzarro, e qualche Canto dell'Ariosto trasformato alla foggia veneziana. Approssimavasi alla sua fine il secolo stesso quando seppe farsi nome {{{2}}} colle sue Egloghe Pescatorie, e surse contemporaneamente un veneto ingegno, Maffeo Veniero, l'autore della Strazzosa, al quale se fosse toccato in sorte di condurre una lunga vita sarebbe rimasta certamente una corona di trionfatore nel Parnaso vernacolo.

Ora essendo prima di tutto opportuno dì conoscere le nostre antiche Poesie, ad esse sole io ho consacrati due volumetti: il primo, che ltre a qualche componimento popolare pieno di brio, racchoiude la Guerra de' Nicolotti e Castellani dell'anno 1521, è una