Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ad opere pubblicate. | 361 |
e dico che questa pace non si può ottenere se non col favore di tutti quei mezzi ch'ebbe per procacciarsela il nostro autore. Ciò non pertanto siccome vi sono nel mondo moltissimi che hanno, o possono avere tutti quei mezzi, così è bene che almeno questi trovino nei presenti Discorsi il metodo che s’ha a tenere da essi per viver tranquilli, e vivendo tranquilli prolungarsi la vita.
Dopo la diceria del marchese Guasco non volendo io favellar pili a dilungo, mi contenterò, prima di terminare questa lettera, di pregarvi, mio pregialissimo amico, a non essermi discortese di qualche lode per le cure da me preso nella presente ristampa. Vi ho dato dentro a tutt'uomo onde ingentilirla più d’ogni altra, tornando la lezione al nativo candore, e allogando alcune parti disgiunte, che mi parvero atte a formare un bel corpo solo. Consistono queste in tre sonetti d’ottimo sapore, al Cornaro stesso indirizzati da Girolamo Gualdo; in una Dedicatoria di Bernardo Tomitano a Cornelio Musso, vescovo di Bitonto, che manca in molte edizioni; nel Disorso o lettera di Sperone Speroni contro la Sobrietà, e nel frammento dell'altro suo Discorso in favore dela Sobrietà, l'uno e l'al-