Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ad opere pubblicate. | 359 |
coscienza innocentte, v'accordo cliesla in mano di chicchessia il procacciarsela; ma se intendete di quella tranquillità meramente filosofica, e che coi mezzi umani si acquista, io sono di parere che non dipenda da noi. Dipende Amico, dall'aver de' danari assai, o almeno quanti ne abbisognano a ciascheduno per mantenersi con agio e con decoro nella propria condizione, senza pensieri, senza fastidii, senz’angustie, e, come dice un poeta francese, sans lendemain. Privi di questi, crediatemi, è difficile, anzi stimo impossibile di poter essere tranquillo; ed io mi rido di quei filosofi che vantavano grande tranquillità senza danari; no, non do fede alle loro parole. Tutti insegnavano che la tranquillità dell'animo è il maggiore di tutti i beni, e questo è verissimo: ma che? credete voi che godessero di questo sommo bene senza i mezzi di procacciarselo? La cristiana filosofia è la sola che possa condurre un uomo ad esser beato, ancorché povero e privo del bisognevole; fuori di essa tutto è impostura; e chi non ha tutto ciò ch’è necessario alla sua condizione, qualunque siasi, se non è contintnuamente agiato, non può, a dir poco, essero perfettamente tranquillo. Se il signor Luigi