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348 lettere premesse

Nella stampa ho fedelmente seguito l’originale, e pressochè mantenuta l’antica ortografia; ma dove l’amanuense si mostrò uniforme, ricopiando alcune voci in modo oggidì disusato, mi parve opportuno di adottare per maggiore chiarezza l’uso comune; esempigrazia, in luogo di ritenere magore, gorno, cipta, ongni, messo, alchuno ho sempre sostituito maggiore, giorno, città, ogni, mezzo, alcuno, ecc. La interpunzione è rinnovata affatto, siccome quella ch’è più indispensabile a rendere il testo ordinato e chiaro.

Vi ho detto tutto, nobilissimo signor Marchese; ma ben mi accorgo che questa mia lettera è divenuta una lunghieria poco dicevole alla tenue mole del libro che vi presento. Voglio credere che di leggieri me ne scuserete quando vi pregherò, come faccio, ad accettarla in luogo della visita autunnale ch’io vi aveva promesso anche per quest’anno. Se carichi e brighe mi vietano di poter risalutare il deliziosissimo vostro giardino di Omate, sperare però mi giova che, andando Voi a diporto per quegli avviluppati sentieri, per quei verdi prati, e per quelle ombrose vallette, circondalo da un drappello di Grazie, che ben tale il formano le vostre elette figliuole,