Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
342 | lettere premesse |
tempo, e allo ingegno del Novellatore che sotto i vostri auspicj vede la luce.
Non potrà a buon conto rimanere ambiguità alcuna intorno al suo nome. Quantunque non ricordato espressamente nell’opera, leggesi tuttavia nel proemio di essa un Sonetto in nel quale (il lettore) lo proprio nome (dell’autore) col soprannome ritroverà. Accozzate in fatti le prime iniziali di ogni verso di questo ladro Sonetto, risulta Giovanni Sercambi, come potrete scorgere Voi medesimo dalla seguente copia fedele:
Già trovo si diè pace Pompeo
Immaginando il grave tradimento,
Omicidio crudele e violento,
Volendo ciò Cesare e Tolomeo.
Amò Ecuba quel reo
Nativo d’Antenor il di cui nome fia spento;
Nascose su l’altar con gran passione
Il convertir ringraziando Dio.
Sotto color di pace ancora Giuda
El nostro Salvator Cristo tradito,
Radendo sè di vita in morte cruda.
Considerando ciò dommi pace io
Avendo sempre l’anima mia cruda.
Mossa a vendetta, cancello il pensier mio.
Ben dico che la lingua colla mente
Insieme non diforma in leal gente.