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ELISABETTA CAMINER TURRA


Suoi genitori furono Domenico Caminer, estensore di un Giornale, ed Anna Maldini, donna di antichi costumi. Fu educata ad una scuola di lavoratici di biancherie e di cuffie sino ai 14 anni, ed ivi tratta da ignota forza lasciava a quando a quando i donneschi lavori o per leggere o per iscarabocchiare. Tornandosene dalla scuola alla casa fu visto chi sfacciato le susurrava all’orecchio, del che la madre la sgridò, e per punirla la collocò tra i copisti che tenea il padre. Elisabetta da quel materiale ministero trasse buon costrutto, apprendendo di per sè la facilità del comporre e l’idioma francese; da cui tradusse l’ Onesto Capriccio, dramma che rappresentato nel teatro di s. Luca ebbe esito felicissimo. Incoraggiata dal capo de’ comici, gli apparecchiò altre versioni, che mandò anche a stampa, e spezialmente quella del Disertore francese, che ebbe oltre venti recite. Le avvenenze e lo spirito resero della donzella innamorato Francesco Albergati Cappacelli che volea farla sua sposa, ma aveala in vece destinata la sorte ad Antonio Turra, medico di Vicenza, e bo-