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bene che agli uomini, di altamente cantare. Sempre più addottrinandosi nella lingua e nel terso scrivere, pubblicò un volgarizzamento di sei commedie di Terenzio, lavoro sì pregevole ch’ebbe ad encomiatori Francesco Zanotti e ’l padre Bandiera. Nella non più verde età di 35 anni prese a marito Gasparo Gozzi, cui fece padre di cinque figliuoli, e con cui visse in buona concordia. Fu il teatro una sua costante e sregolata passione; e nell’anno 1758 avendo condotto a proprio rischio quello di s. Angelo con la speranza di rammarginare le dimestiche piaghe economiche, tanto sfortunata fu nel successo, che non altro ottenne che di squarciarle vie più. Non sopravvisse al marito, in cui compagnia fece le traduzioni di alcune opere di Moliere, di Racine, di de la Mothe e d’altri, traduzioni ch’erano diventate li scarsi mezzi de’ quali vedeansi l’uno e l’altra costretti a valersi per sostenere la vita. Nell’anno 1779 scoccò l’ultima sua ora. Quando Luisa o in fresca età, o in mezzo agli agi fioriva, una frotta di cultori delle lettere frequentava la sua casa, e le sue cene non invidiavano quelle de’ Sapienti narrateci da Ateneo; ma, tramutata la sorte, dileguaronsi come in un baleno le pur troppo apparenti e false amicizie.