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328 | alcuni ritratti |
di Francesco Andreini, comico di gran nome, gli diè la mano di sposa, ma troppo breve durata ebbero i geniali legami. Essa mancò immaturamente in Lione per aborto, in età di 42 anni nel 1604, e l’afflitto suo sposo volle che si rendesse ivi eterna la memoria di lei, facendone scolpire in bronzo l’elogio. Era allora allora tornata di Parigi, ricca di distinzioni ottenute da quel gran re Enrico IV, e da’ primi personaggi della sua corte. Anche in Italia ebbe infiniti tributi di lodi; e Torquato Tasso e il cavalier Marini scrissero versi in suo onore. Del suo nome si fecero anagrammi. Alia blanda sirena n’è uno; Lira ne, ara labris dea? n’è l’altro. I secentisti andarono più innanzi, ed uno tra costoro concluse, che Isabella portava sulle labbra l’oliva di Pallade, nella faccia gli orti di Adone, nel seno il convito degli Dei, nel petto il cinto di Venere e tra le braccia il castissimo Amore.
VENEZIANA.
Nobilissima schiatta, molta avvenenza, vastità di sapere, non fucata modestia, irrepren-