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MARIETTA TINTORETTO


VENEZIANA.


Cara delizia di Iacopo Tintoretto suo padre, illustre capo-scuola nella pittura, da lui medesimo apprese l’arte del disegnare e del colorire. A quella del suono addestrolla Giulio Zacchino, maestro eccellente napolitano che dimorava in Venezia. Il talento che le diè appresso fama è stato, quello di effigiare ritratti, che nell’accordo, nel colorito, nella somiglianza si trovavano pregiabilissimi in un tempo che Venezia era assuefatta ad averli di mano di Tiziano, di Leandro Bassano, di Paolo. Narra il Ridolfi che lavorò anche in opere d’invenzione e che alcune ne trasse dal padre, ma non è ben noto se queste tuttavia sussistano. Avendo Marietta avuto occasione di ritrarre Iacopo Strada, celebre letterato ed antiquario dell’imperatore Massimiliano, così bene vi riescì, che, vedutasi l’opera da quell’Augusto, egli desiderò tosto di avere la pittrice alla sua corte; desiderio che mostrò poi anche Filippo II re delle Spagne. Nè all’uno nè all’altro volle il padre che