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parlò di lei con patrio entusiasmo la vivente dipintrice ingegnosa delle costumanze veneziane, Giustina Renier Michiel, in una delle briose sue Feste Veneziane.


IRENE DA SPILIMBERGO


FRIULANA.


Questa donzella, rampollo d’una feudataria famiglia ch’era in grandissima fama non solo per antica nobiltà e per larghezza di patrimonio, ma ben anche per protezione accordata alle belle arti, nacque da Adriano da Spilimbergo e da Giulia da Ponte, veneta patrizia, l’anno 1540. Veggiamo bene spesso che la scuola della sventura opera fortunati successi molto meglio che il sorriso della fortuna; e ciò appunto è quello che avvenne ad Irene. Tenerella rimase orba del padre, abbandonata dalla madre, spogliata de’ suoi averi, cacciata di casa, e buona ventura sua potè essere quella di rifuggirsi presso l’avo materno in Venezia, ove venne istituita al ricamo, alle lettere, alla musica, alla poesia, alla pittura. Di quest’ultima spezialmente si accese, avida di emulare Sofonisba Angui-