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292 discorso sul fior di rettorica


e di patrio attaccamento. In mezzo poi ai moderni contrasti sulle cose della favella noi abbiamo veduto gl’italici nostri combattenti più illustri, Cesarotti e Napione, Cesari e Monti, Perticari e Lampredi, trovarsi d’accordo nel dogma, che senza dare opera allo studio de’ buoni vecchi non si giugnerà mai al pieno conseguimento della purità di quella lingua che fu da costoro maravigliosamente fondata e scritta. Ora frate Guidotto sarà valutato tanto più reverendo quanto che, quantunque nato fuori del suolo toscano, n'è stato uno de’ primi babbi, ed il suo eloquio non si troverà senza giudizio e sapere, né si vedrà imbastardito di quegli arcaismi che possono supporsi soltanto proprj di un popolare dialetto. Se il rendere questa sua scrittura di più universale conoscenza non sarà, come confido, tempo perduto, non sarà né meno discaro ch’io dia termine a questa Prefazione, ricopiando alcune similitudini, sentenze, frasi e leggiadre immagini che trovansi sparse per entro il libro, e che, quantunque cariche ormai di circa cinquecento e sessanta anni di età, appajano ancora fresce e rugiadose.