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di fra guidotto. 289

giore imbarazzo recasi è, che molte volte il copista o lo stampatore passano di secco in secco e senz’alcuna pausa, da uno in altro ragionare. Ho creduto non riprovevole arbitrio quello di distribuire il libro in quattro Trattati, la qual divisione è additata dalla materia stessa, e di aggiugnere quel titolo o quella dichiarazione di ogni paragrafo che con disordine soltanto stanno contrassegnati nei tre esemplari suddetti. Non ho mancato di trascrivere per intero le poche addizioni che offre il testo Manni, il che importa ad ottenere che l’edizione presente non lasci in desiderio e in bisogno della Fiorentina. Il codice, e peggio ancora l’antica stampa, non ha ombra di grammaticale ortografia, ed il testo Manni, all’opposto, è inabissato in un mare d’interpunzioni che recano più bujo che luce. La interpunzione è forse la parte più difficile ad afferrarsi da un editore, mentre i segni ortografici sono la guida della mente, e quando giacciono mal collocati stravolgono affatto i concetti, sicchè il cavalier Monti ben a diritto sentenziò che questi segni non sono punto pedanterie, ma spie sicure di ciò che si cela sotto la cupola del cervello. Io ho adottate quelle misure che mi parvero meglio

Gamba, Opere 19