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di fra giudotto. 287

fece al Manni conghietturare che o messer Bono od altro messer Iacopo Giambono fosse l’autore dell’operetta. Di altri codici si trovano notizie nel Paitoni, nell’Argelati, nel Fantuzzi. Ora dovendo io tener dietro ad una principale scorta, mi sono attenuto a quello scritto nel xiv secolo col nome dell’autore frate Guidotto, codice incomparabilmente superiore in bontà agli altri nella Marciana nostra esistenti. Sta segnato col numero xxi della classe x, fra gl’Italiani, ed era già posseduto dal Farsetti. Quantunque il carattere sia non poco difficile a diciferarsi, per longevità di tempo, per ordine e copia di materia, per purità di favella è certamente pregevolissimo. L’accennata prima edizione senza alcuna nota di luogo, di anno e di stampatore non mi è stato punto inutile, giacchè quantunque spropositata nella correzione e colla tela delle parole rotta frequentemente dalla scioccheria del copista o da quella dello stampatore, nulladimeno la materia è increate al codice xxi, e lo supplisce eziandio in qualche luogo. Avvertasi che di quest’edizione avvi un esemplare anche nella Marciana, in fine del quale sta impresso l’anno mcccclxxviii, ma questo millesimo, ch’è affatto fuor di linea, si vede