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di fra Guidotto | 283 |
Manolessi, che la sua edizione è copia di quella fattasi nel 1478, di cui ci dà il titolo come segue: Rettorica nuova traslatata di latino in volgare per lo eximio maestro de l’arti liberabili fra Galeotto Guidotti, nobile cavaliere da Bologna l'anno del Signore 1257. Che questa intitolazione non sia punto così, lo si potrà scorgere nella fedele mia ristampa dove non è fatto cenno alcuno di millesimo. Tuttavia non andò troppo lungi dal vero chi assegnò il 1257 per l’anno in cui fu dettata l’opera, giacché la Rettorica è fuor di dubbio dall’autor suo indirizzata al re Manfredi di Sicilia, e il re Manfredi cominciò a prendere le redini del governo nell’anno 1254, e per morte le depose nel 1265, ovvero nel seguente; quindi in questo mezzo certamente l’operetta si scrisse e si divulgò.
Le pazienti indagini fatte dal P. Iacopo Maria Paitoni risparmiano a me i confronti per far conoscere che questo libro non è propriamente un volgarizzamento della Rettorica di Marco Tullio. Ognuno sa che i nostri buoni antichi erano per lo più grossi ed ignoranti in fatto di traduzioni, e che di loro capriccio le rivestivano. I volgarizzamenti di Esopo, della Eneide, degli Amori del Sulmonese,