Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
282 | discorso sul fior di rettorica |
Guidotto del titolo di nobile e di cavaliere. Ma la miniatura di un codice e l’asserzione di assai poco critico scrittore mi paiono puntelli troppo fievoli; e può forse indebolire il ragionamento del Tiraboschi anche il sapersi che l’opera fu scritta forse prima dell’anno 1260, e che non avanti quest’anno i frati Godenti posero loro sede in Bologna. In ogni modo poco importerà che Guidotto fosse o Domenicano o Godente, e basterà esser certi che non gli vada tolta dagli omeri la cocolla, perchè frate si chiama egli stesso nello scrivere il suo proprio nome.
Quell’Ovidio Montalbani dee avere condotto anche il grande Maffei ad annunziare l’opera con inesattezza, così leggendosi nel suo libro dei Traduttori Italiani: La Rettorica ad Erennio da Galeotto Guidotti, trasportata nel 1257, stampata in Bologna nel 1473 e nel 1658. Non è la Rettorica ad Erennio; improprio è il nome di Galeotto Guidotti; non si può asserire che sia stata trasportata nel 1257; molto meno stampata in Bologna nel 1478. E basti qui intanto osservare come non abbia solida base quel determinato anno 1257. Nella ristampa bolognese dell’anno 1658 l’editore Montalbani fa dire allo stampatore