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280 discorso sul fior di rettorica


reputarsi la più sicura scorta per non prendere errore sul vero suo nome, ed in quelli di Firenze, ricordati dall'Argelati, ed in quelli della regia Biblioteca Marciana in Venezia, da me presi in esame, mancano e i doppj nomi e i doppj titoli, né altro vi si legge fuorché: Frate Guidotto da Bologna. L'aggiunta di Galcotto io tengo per incontrastabile che derivi da errore d'impressione corso nella intitolazione fattasi nella sopraccennata stampa del libro, in quella stampa il cav. Lionardo Salviati, prima di ogni altro, poté esaminare. Noi vedremo appresso di quante gofferie essa sia zeppa,m ed intanto non fia temerario il giudicare che chi in una facia scrisse faccenda per vicenda, francia per lancia, patto per piatto, non possa avere scritto Galeotto per Giudotto. E tanto più questo avviso si ringagliardisce quanto che né due Proemj che la stampa stessa racchiude, e dove l'autore ricorda sé medesimo, niun altro titolo e nome egli si dà fuorché quello di Fra Guidotto, come appunto né codici si riscontra. Chi sa poi che non foss'egli un parente di quell'Ansidio Guidotto, nipote del tiranno Ezzelino, che fu crudelissimo podestà di Verona nell'anno 1250, e di cui parla il