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268 le principali geste


sarebbe peggio di quella dell'ardito Garzone che volea guidare il carro del Sole. Si bene ordita erasi questa burla, che si fingeva sino il fischio del vento, mediante i mantici che soffiavano dietro al cavallo, ed il calore della regione del fuoco, mediante stoppe accese ed attaccate ad una canna, le quali si avvicinavano ai bendati occhi dei cavalieri. La ventura ebbe fine coll’appiccare il fuoco alla coda di Clavilegno, il quale, avendo e coda e pancia tutte ripiene di saltarelli e di scoppietti, balzò in aria con fracasso, e fece stramazzare mezzo abbrostiti il cavaliere errante e lo scudiere.

Sancio, già fatto governatore, a tavola.


Dopo mille tribolazioni giunse Sancio ad essere governatore della isola Barattaria in terra ferma, ed ivi trovò allestito sontuoso banchetto. Postosi ingordamente a tavola gli si mise di faccia il dottore Pietro Rezio di Agurio, naturale di Tiratinfuora con bacchetta di balena io mano. Quando Sancio allungava la mano per pigliare un boccone, colui dalla bacchetta toccava il piatto, e gli scalchi lo portavano via. S’indispettì Sancio contro il medico, ma questi gli disse: Io sono