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di don chisciotte. 267


ad immergerli nel corpo la sua lancia, e poi volò a spiccare Sancio dalTalbero. Il povero Sancio, ch’era rimasto col vestilo da cacciatore tutto squarciato, ne mostrò le piaghe alla Duchessa che gliene avea fatto dono, e poi le rimproverò la passione ch’ella aveva per la caccia: Non so che gusto vi possa essere, egli le diceva, nell'aspettare il passaggio di una bestia, che se la ti pianta addosso una zanna, uno è spacciato per sempre.


Don Chisciotte e Sancio sul cavallo di legno.


Clavilegno l'aligero era il nomo di un cavallo di legno che reggeasi mediante chiave e bischero postogli sulla fronte, e che si fece credere a Don Chisciotte essere stato il cavallo di cui servivasi la bella Magalona per volare per aria. Vi montarono sopra Don Chisciotte e Sancio cogli occhi bendati per volare essi ancora alla liberazione di altra matrona, nominata Dolorida. Dio ti guidi, valoroso cavaliere, Dio ti accompagni, scudiere intrepido, esclamavano tutti i circostanti; e aggiungevano: Tienti forte, valoroso Sancio, che tu barelli; guarda di non cascare, che la caduta