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260 | le principali geste |
Fratello Sancio, vogliamo avere una nuova ventura. — Dio ce la mandi buona, rispose Sancio. Il Cavaliere del Bosco cominciò a cantare il tenore delle sue amorose pene, e sentendosi avvicinare don Chisciotte disse con sonora, ma cortese voce: Chi è là? che gente è qui? siete voi fra i contenti o fra i miseri? — Fra gl'infelici, rispose don Chisciotte. — Dunque venite a me, replicò l'incognito, e in me troverete l'affanno e la tribolazione in persona. Vari ragionamenti seguirono allora tra i due cavalieri e i due scudieri, e finalmente questi ultimi, bene pasciuti e mezzo briachi, si addormentarono. I cavalieri non la finirono in bene, perché, aizzatisi per precedenza di bellezza nelle loro dive, vollero battersi, e restò atterrato il Cavaliere dal Bosco, essendo stato assalito da don Chisciotte primaché egli si fosse ben messo sulla difesa.
Combattimento coi Leoni.
Una delle più strepitose venture di don Chisciotte è stata quella del combattimento coi leoni, per cui chiamossi poi il Cavaliere dei Leoni. Avanzavasi un carro, che trasportava due leoni ingabbiati, dono del generale