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di don chisciotte. 257


all’incontro e inalberò la forcina, la quale però con un colpo solo dato da don Chisciotte rimase scavezzata. Il Battuto col tronco che gli restò in mano, e già fuori di sé, cominciò a bastonare fieramente il cavaliere errante, il quale stramazzò senza potere più muovere né piedi, né mani. Riavutosi un poco, fu aiutato da Sancio a rimettersi nella gabbia incantata, e venne allora sdraiato sopra un fascio di fieno, e a questo modo in capo a sei giorni tornò di bel mezzodì nella sua terra nativa.


Visita di Sansone Carrasco a don Chisciotte.


Era già trascorso qualche tempo senzachè don Chisciotte potesse escire di casa sua, quando il baccelliere Sansone Carrasco, uomo amico delle burle, volpe fina e di scaltrito giudizio, venne a visitarlo nella convalescenza, e col consiglio del curato e del barbiere lo persuaso ad entrare di nuovo in campagna per cercare venture che sempre più assicurassero la immortalità del suo nome, già divulgato nelle bocche di tutti. É dunque veri gli disse don Chisciotte, che corre per lo mondo la mia istoria scritta da autore arabo o moro

Gamba, Opere 17