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254 | le principali geste |
di sotto, sarebbesi rimasto penzolone, quando vennero nel cortile altri passeggieri, ed avendo una loro cavalla fiutato Ronzinante, questo non istette alle mosse, e causò acuti spasimi al povero cavaliere che urlava come toro. Alle sue grida arrivò l'oste atterrito, e la serva andò di nascosto a scioglierlo dal capestro.
Riconciliazione di Sancio con Don Chisciotte.
Con temerarie espressioni erasi Sancio permesso d’intaccare alcun poco l’onore di Dorotéa, quella supposta regina Micomicona che godeva della protezione di don Chisciotte.
Sdegnato questi, proruppe in veementi imprecazioni, e tali che ne rimase atterrito il suo povero scudiere. II curato ed il barbiere, don Fernando e la medesima Dorotéa si fecero intercessori per ricondurre Sancio al grembo della buona grazia del suo padrone, e questi
permise finalmente che Sancio ginocchione e con estrema umiltà gli baciasse la mano. Rappacificatosi dunque, così gli disse: Ora finirai di convincerti, Sancio figliuolo, ch'è verità quello che altre volte ti ho detto, cioè che le cose tutte che passano in questo castello sono cose d’incantesimi. Rispose San-