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252 | le principali geste |
mi avrà a costare! perché tu devi sapere, o amico, che noi altri scudieri di cavalieri erranti andiamo tutti soggetti a molta fame e a molti malanni.
Combattimento di don Chiscotte con alcuni otri di vino.
Don Chisciotte si era talmente fitta in testa la pugna che dovea intraprendere col gigante nemico della regina Micomicona, che trovandosi addormentato all'osteria, e immaginandosi di essere già impegnato nel combattimento, balzò fuori del letto farneticando. Cogli occhi chiusi, colla camicia che sul davanti gli arrivava alle cosce, e sul di dietro era
ancora di due dita più corta, tenendo ravvolta sul braccio sinistro la coperta del letto (quella stessa che Sancio aveva giuste ragioni di odiare) stava colla spada sfoderata tirando colpi a diritto e a rovescio. Nel suo riscaldo trapassò alcuni otri di vino ch’erano nello
stanzone, il quale divenne un lago. Accorso Sancio, giudicò tosto che fosse il sangue del gigante ammazzato dal suo padrone, ma l'oste
vide che così non andava la cosa, e ch’era realmente il suo vino. Invelenitosi, arrestò il