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248 | le principali geste |
Penitenza di don Chisciotte in Sierra-Morena.
Per esercitarsi don Chisciotte nei patimenti, e riescire più degno della sua amatissima Dulcinéa, ritirossi nelle spelonche di Sierra-Morena, di dove scrisse alla sua bella
una lettera, incaricando Sancio di esserne portatore. Sancio, ch’era stato derubato del suo asino, ottenne a prestito Ronzinante, su cui cavalcò con un mazzo di ginestre in mano le quali erasi addossato di spargere per la strada, come segnali del sentiero al suo ritorno fra quelle catapecchie dove restava frattanto il padrone a far penitenza. Prima di partire volle esser testimonio di una almeno delle pazzie che don Chisciotte era intenzionato
di fare: Attendi, o Sancio, disse allora il padrone, che in un momento te la farò vedere. E calatesi frettolosamente le brache, e rimasto ignudo come sua madre lo aveva fatto, dié due sgambettate, e fece due capriole colle gambe all'aria, scoprendo cose che per non tornare a vederle, Sancio volse presto le redini a Ronzinante, e andò pe’ fatti suoi.