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di don chisciotte. 245


Il famoso Elmo di Mambrino.


Dopo la strepitosa ventura delle Gualchiere, che causò spavento e percosse al povero Sancio, si avvenne Don Chisciotte in barbiere che cavalcava un asino bigio, e che per ripararsi dalla pioggia si era coperta la testa col suo bacino di ottone. Il nostro eroe lo giudicò cavaliere che marciasse su cavallo leardo con in testa il famosissimo elmo d’oro di Mambrino. Andò in furia ad incontrarlo con la sua lancia, ed il barbiere credendosi sopraffatto da qualche fantasima, si lasciò cadere dall'asino e si mise a fuggire abbandonando e bestia e bacino. Don Chisciotte comandò tosto a Sancio che raccogliesse l’elmo, e così l'elmo-bacino passò in mano del padrone, il quale se lo ripose sopra il capo, e girandolo attorno, e cercando la visiera, e non trovandola, disse: Certo che il Pagano per cui si fabbricò la prima volta questa famosa celata dovea avere testa grandissima; e il peggio si è che ne manca la metà! Sancio Panza non potea più contenersi dal ridere, ma ristette, avendo avute per lo passato troppo amare prove del furioso temperamento del suo padrone.