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244 | le principali geste |
Sancio Panza sbalzato colla coperta.
Tanto il valoroso don Chisciotte quanto il paziente scudiere innumerevoli travagli sofferto aveano in altra osteria, che pure si era il cavaliere errante incaparbito nel giudicare castello. Dopo ch’egli ebbe la testa mezza fracassata da una lucerna che gli sbattè indosso il bargello, e dopoché dovette recere quasi gl’intestini in virtù di un balsamo, che più fatale ancora era riuscito al povero Sancio, deliberò don Chisciotte di partire senza voler pagare all’oste l’alloggio per non contravvenire agli ordini della errante cavalleria.
Indispettitosi l'oste, arrestò Sancio, e consegnatolo a quattro battilane di Segovia, questi lo misero sopra un copertojo da letto, e lo resero volatore a suo mal grado, abbassandolo e sbalzandolo in alto come se fosse stato cagnuolino. don Chisciotte, udito il romore, tornò verso l’osteria, e trovato chiuso l’ingresso potè scoprire dalla muraglia del cortile il mal governo che si faceva del suo sciamannato scudiere. Non sapendo come vendicarlo scagliava mille villanie e viluperj e minacce contro la gente burlona, la quale per altro non lasciò così presto di divertirsi alle spese del padrone e dello scudiere.