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di costanzo taverna. 217


sempre il suo nomo con gratitudine i Luoghi Pii e gl'instituti di opere di carità di Venezia, e di Padova principalmente, e potrebbero ricordarlo eziandio tanti altri benefici asili eretti in lontani paesi, ché a Loreto, a Parma, a Bologna e sino alla Dalmazia pervenivano le sue generose limosine. In una delle estremità di enezia si sta innalzando oggidì ampia casa di ritiro e tempio di preziosa struttura per dare agio di servire a Dio, o di apparecchiarsi a formare la felicità delle famiglie, a quelle donzelle spezialmente le quali, nate fra qualche fortuna, caddero poi nella indigenza. Parli lo zelante religioso che di questa nuova opera di carità è assiduo e benemerito amministratore, e dirà egli che ben rilevanti somme, fornite dal conte Costanzo, venivano ad allargargli il cuore, e sempre con nuove industrie che poteano soltanto fargli indovinare chi fra i tanti suoi generosi benefattori stesse fra i più liberali. E di siffatta liberalità, ch'estendevasi in oltre a somministrar lavori ad artisti, a beneficare amici, ad accogliere signorilmente ospiti, a nobilmente regalare parenti, era direttrice la più fine prudenza, mentre dispregevole riusciva agli occhi suoi quel gentiluomo, il quale per sua