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216 | cenni intorno la vita |
misurate colla grandezza della sua fortuna; e perché non fossero ricevute con rossore, o a spese della pazienza, egli era quanto mai può dirsi industrioso, sicché la stessa sua maniera di donare aggiugneva al dono prezzo maggiore. L’umanità sofferente era prima di ogni altra cosa lo scopo suo, e con fina arte informavasi di quelle decadute famiglie tra le quali potesse giugnere più utile il suo soccorso; e senzaché sapessero quale fosse la mano sollevatrice, si trovavano bene assistite di medici e di medicine. Povere e oneste giovani, in occasione di accasarsi, erano sicure di ricevere dotazioni di ajuli, né altramente faceva per quelle che speralo egli avesse di poter ritrarre dalla putredine. Religiosi claustrali, ridotti per contraria fortuna a meno che decorosa comparsa, avevano in lui chi loro ben provvedeva; e larghi e secreti soccorimenti offerì in tempi molto più avversi di questi nostri per salvare loro tempio e ricovero. Accomunavasi spesso col bottegajo e coll’artiere per iscoprire lo stato di qualche indigente; e nascondendosi agli occhi de’ più intimi suoi famigliari, o valendosi d’indirette vie, faceva giugnere presidj tali che bastassero a rimettere una sbilanciata fortuna. Ricorderanno