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212 cenni intorno la vita


pre uguale e costante nelle amicizie. Piaceagli di convitare spesso li suoi conoscenti, non per inebbriarli di liquori Franchi od Iberi, come per fasto avviene nelle mense odierne, ma per intrattenere le più accette corrispondenze, e per aggiugnere vita e giovialità alle ore destinate al familiare convivio. Il suo contegno era dignitoso, e quale conviensi ad uomo che non si piega mal ad incensare la fortuna: nobile era il suo aspetto, e sì dolce da lasciar trasparire dal volto il candore della sua anima: vestiva sempre senza ombra di pompa, persuaso che l'abito proporzionato al carattere sia molto pili alla moda dell'abito assettato alla persona: ed in fatti non è la pompa che imprima negli uomini la riverenza, ma la virtù.

Quando si sollevò la bufera tanto fatale al riposo italiano, cioè nell'anno mdccxcvi, il conte Costanzo, a fine soltanto di andare cercando quella tranquillità ch’era più indispensabile alla salute della sua diletta Compagna che a lui medesimo, passò in contrade di cielo mea fosco, e soggiornò a Lecco e in Val d’Olba, e più lungo tempo in Lugano, Rimisesi poi in Milano, e nell’anno mdccxcix, nel tempo in cui le armate austriache ricom-