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di costanzo taverna. | 209 |
i Silva, i Fumagalli, le Agnesi, diventavano nomi europei nell'atto che i Trivulzio, gli Argelati, i Pertusati, i Cenobiti di s. Ambrogio limitavansi nel compiacimento di recare lustro alla patria o con magnifici musei o con ispeziose raccolte o con opere alla nazional civiltà assai proficue. A questi ultimi si collegò per inclinazione il conte Costanzo, e dell'Antiquaria e della Numismatica divenne cultore fervidissimo. Caprese e condusse quasi a buon fine una raccolta di medaglie degl’illustri Italiani, ultra di pontefici e cardinali, altra di medaglie e monete degli Estensi, dei Medici, dei Farnesi, dei Gonzaga e di minori principi italiani, e soprattutto quella delle monete milanesi dai tempi di Arcadio sino ai tempi dell’Augusto ora felicemente regnante. Questa dilettevole sua occupazione mettealo in bisogno di frequenti e familiari ritrovi; e quindi più facilmente nacque, siccome io penso, quella intima conoscenza che poté far la sua patria della dolcezza dell'animo suo e dell'attitudine del suo ingegno.
La patria è un Argo il quale, senzachè altri si avvegga, osserva e disamina, e pesa e valuta le qualità dei suoi figli, e nelle occasioni li impegna in quei carichi che meglio
Gamba, Opere | 14 |