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206 | cenni intorno la vita |
egli la religione nell’animo e nella lingua, è generoso senza essere prodigo, è nobile senza fasto, è uffizioso senza bassezza, gentile senza affettazione, in mezzo agli altrui eccessi è moderato, è fermo ed imperturbabile nelle dure vicende, vendica le ingiurie col perdono, gli affronti coi favori, e s’è severo con se, è discreto cogli altri. Quale è egli in questo caso l’uomo dozzinale che non resti preso di riverenza, che di continuo non legga nella onorata fronte del suo superiore quel nobile contegno che gl’inspira amore, e volontà di secondarlo, di obbedirlo? Lieto come io sono stato di una dimestichezza pressoché quadrilustre e di una intima conoscenza del personaggio, la cui irreprensibile vita ora alquanto disaminerò, riescirà a me soave cosa il fare, abbenchè con rozzo pennello, il ritratto di così fatto gentiluomo; e i pochi ingenui cenni seguenti basteranno almeno a mostrarci il costume suo, la singolare bontà di un cuore nato per la beneficenza, il suo costante esercizio delle virtù cristiane, e quelle ultime rispettabili disposizioni colle quali egli chiuse finalmente gli occhi a placidissimo sonno.