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lui. Con tuono di voce chiaro e sonoro mi narrava i motivi por i quali con animo gagliardo lasciato avrebbe la vita, e faceva i migliori augurj per la felicità del mio Commendone, al quale pur volle scrivere di proprio pugno una lettera di consiglio e di conforto. Dissemi, che pareagli di poter sopravvivere tuttavia due giorni, ma assalito poco dopo da deficienza di forze vitali, si fece sollecito di affrettarsi nuovamente i soccorsi della religione consolatrice; e stringendo nella sinistra mano una piccola immagine del Crocifisso, cogli occhi fermi nello stesso esclamò: Lieto e pian di speranza verrà con voi, mio buon Dio. Si acconciò poi con decenza, e chiusi gli occhi, come se avuto avesse a dormire, con un leggiero sospiro per sempre ci abbandonò1" Abbandono, o ascoltanti, lieto e invidiabile; ma di grande disdetta, che la perdita di nomini di tanto senno è irreparabile, né altro a noi rimane che di seguire, per quanto può farsi, la loro autorità e il loro esempio.

Per non turbare frattanto la onorevolezza


  1. De Vita Jo. Franc. Commendonii car. Lib. iv pag. 16 e 17.