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di luigi cornaro. 197


del celebre Commendone, di cui fu segretario, le tante compensazioni ci tocchi che ritrar soleva il nostro Cornaro dalia tempera virtuosa dell'animo suo. Sono le parole nella lingua del Lazio, e valgono così nella nostra:

"Questo onoratissimo uomo, cui tanto con venne il soprannome di Sobrio, veniva accarezzato, riverito e rispettato da chiunque o per cospicuo natale o per bella dote d'ingegno si distinguesse. E i grandi personaggi, e i men grandi e le minute persone, tutti erano solleciti a visitarlo per lo piacere d’intendere i suoi discorsi sempre moderati, piacevoli ed ingegnosi. La prudenza la saggezza, l'avvedutezza, il consiglio, la liberalità gli faceano schiera bellissima, splendidissima. Non era in Padova abitazione più volentieri della sua riverita, ed egli, sempre; magnifico e spendereccio, mai non cessava dall'usare verso di tutti, e degli conoscitori delle arti belle singolarmente, d’ogni ufficio di animo generoso e perfetto1

  1. De Vita Jo. Franc. Commendoni, Cardinalis. Parisiis, 1669. Lib. ii, c. iv. . Ortensio Lando, né suoi Sette Libri di cataloghi. Venez. 1552, in 8°., pag. 255, ricordando il Cornaro, aggiunge al