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di luigi cornaro. 187

E qui la mia narrazione io voglio alcun poco interrotta per dare ascolto a voi stessi, Signori miei, a’ quali chiosar piacendole cose elle espongo, sembrami che così vorreste soggiugnere: Sia stato pure il tuo Cornaro lo specchio de’ Mecenati: e chi non sa che ad essi debbono le arti e favore e incremento? e aggi ugni, che lo dovettero un tempo assai più alla maestà della religione, oggidì illanguidita; lo dovettero a’ cenobiti e a tante pie istituzioni, oggidì perite; lo dovettero a tanti facoltosi, oggidì impoveriti. Torni adesso un Cornaro, e tornino con osso un Tiziano e un Paolo, tornino a frotte gli artisti; o che perciò? Povero padre di famiglia, tu spendi e profondi per quel tuo figliuolo, ch è ora alunno studioso di quest’accademia, ma che risica di rimaner poi malabbiato, senza pane e senza fortuna! Povero figliuolo, tu l'olio della lucerna consumi col sudor del tuo volto, ma


                          ..... onde Murano
    Guarda Vinegia, credo dei divini
    Che fece con ingegno sovrumano
    L'ingegnoso Francesco Marcolini.

    Nella edizione per mia cura fattasi nell'anno 1815 delle Novelle del Doni, in 8, ho inserito altre notizie intorno a questo valoroso e troppo dimenticato tipografo.