"umane1" Valgavi, o Uditori, che lo stampatore Marcolini non era uom comunale, ma strenuo artista egli stesso, e delle meccaniche discipline così intelligente da meritarsi d’essere lodato a cielo da un Daniel Barbaro2.
- ↑ Questa lettera, indirizzata al Cornaro stesso colla data dell'anno 1544, sta in fronte al Libro iv dell'Architettura del Serlio, ediz. Venezia, per il Sessa, 1599, ed è stata poi riportata dal Temanza e dal Morelli nelle opere sopraccitate.
- ↑ Nell'opera intitolata: I marmi del Doni, Venezia, Francesco Marcolini,1552, 1555, in 4, p. iv, c. 15, trovasi il ritratto del Marcolini maestrevolmente intagliato in legno. Fu artista egli stesso e assai benemerito della tipografia per isplendide sue edizioni, e per nitidi caratteri cancellereschi di sua particolare invenzione. Gli elogi di lui ci ha fatti Daniele Barbaro leggonsi nelle sue Illustrazioni a Vitruvio, ediz. 1556, nel fine del c. xi, lib. v, e nei Comenti al c. ix, lib. ix, e al c. xii, lib. x. Anche Giuseppe Salviati, che prestava opera all'abbellimento dell'edizioni del Marcolini, lo chiamò mirabile et ingegnoso nella dedicatoria al Barbaro della rarissima sua operetta : Regole di fare la Voluta Jonica, ecc. Pietro Aretino ha stanze in lode del Marcolini ne' suoi Strambotti alla villanesca. Venezia 1544, in 8, e il Brusantino, nel c. xxix della sua Angelica innamorata, cantò che suo disegno fu quello del gran ponte