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di luigi cornaro. 183

zante fossero in morte seppelliti entro un solo avello, e che dovesse egli stesso entrare per terzo in quel sepolcro medesimo

"acciocché (dice lo storico) i corpi di coloro non fossero né meno dopo morto disgiunti, gli animi de’ quali l’amicizia eia virtù avevano legati insieme vivendo1..."

Ho fatto cenno di alcuni edifizi dal Cornaro ideati e costrutti, e saravvi grato, miei Signori, ch’io vi rammenti, che la stupenda Loggia rizzala in Padova v'è tuttavia esistente e ammirata2; che l'architetto celebratissimo Sebastiano Serlio ne diede i disegni, proponendola agli studiosi come modello degno d'imitazione3, e che il nostro dotto Temanza, il quale fere conoscerò che non sempre al Serlio tornavano bene gli studi4, corresse poi questi disegni o molto meglio seppe illustrarli. Egli, il Temanza, nella Vita del Falconetto ci parlò a lungo anche delle


  1. Vasari, Vita di Gio. Maria Falconetto, T. ii, P. iii.
  2. Di quest'edifizio veggasi il Moschino nella sua Guida di Padova. Ven. 1817, in 8, p. 176.
  3. Si trovano nella sua Architettura, Libro vii, edizione di Venezia de' Franceschi, 1594 in f. p. 18.
  4. Vita di Giamm. Falconetto, loc. cit.