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176 | delle lodi |
germi ad altra meta; e già confido di vedervi arridermi cortesi, se, lasciati da parte e matitatoio e regolo e scalpello, io mirerò più volentieri a chi gli artisti protegge, e fermerò la vostra attenzione sopra un segnalatissimo Mecenate. Potrò così, dispregiando ogni soverchia salvatichezza, alcun poco intertenervi intorno a’ vantaggi che da benefiche tutele di questa fatta possono le Accademie ottenere, e metterò in giusta veduta un magnanimo uomo del secolo sestodecimo al patrizio veneziano consesso appartenente.
A tutte le colte nazioni è noto Luigi Cornaro1 per la famosa sobrietà e temperanza nel suo lunghissimo vivere, e per le auree regole che dettò intorno alla Vita sobria; ma non è forse universalmente noto quanto addentro egli vedesse nelle arti, quanto amasse gli artisti, quanto operasse per loro vantaggio. Io discorrerò ora questi suoi meriti, e lo farò colla celerità del viaggiator frettoloso che leggermente osserva e disamina. Che se rivolgerò al Cornaro lo sguardo in preferenza a
- ↑ Abbiamo un'esatta geneologia del casato del nostro Luigi nelle note di Apostolo Zeno al Fontanini, tom. 2, c. 345.