Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
172 | narrazione intorno alle opere, ecc. |
sire, a mantenere in voi viva la rimembranza delle sue prerogative, e ad adempiere in qualche guisa alla commissione di cui mi avete onorato. All’amarezza della perdita che abbiam fatta, io vengo in fine coraggioso a chiedervi un alleviamento e un ristoro. Consiste questo nell’eccitarvi di annoverare, fra quelli che sono onorati di sedere frammezzo a voi, il nome del conte Carlo Giusti di Verona, erede delle virtù e delle facoltà del defunto suo suocero. Questo giovane cavaliere non è al di sotto di chi che siasi ne’ nobili e virtuosi costumi: egli è caro alle Muse, egli è amico delle arti belle, egli è affezionatissimo a questa vostra città, che diverrà forse d’ora innanzi il suo stabile domicilio. Se vi piace di dargli un pegno di quella considerazione ch’io gli redo sinceramente dovuta, lo date altresì a me di quel generoso compatimento con cui vi piacque di ascoltarmi e di farmi nobil corona.