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166 narrazione intorno alle operer


nel patriziato, e spirò quando que’ robusti sostenitori del patrio decoro finirono il corso di loro vita politica.

Altra opera giace inedita non meno vasta nel suo disegno che della vostra considerazione degnissima. Questa in cui travagliò l’autore sin agli ultimi periodi del viver suo, è un Quadro delle magnanime azioni, e pubbliche e private, nelle quali si distinsero i Veneziani dal nascere sino al tramontare della repubblica. E diviso il lavoro in più classi perché si veggano rispettivamente raccolte, e schierate le geste di chi si segnalò o per la prudenza ne’ consigli, o per la giustizia nelle operazioni, o per la dolcezza e la temperanza negli eventi, o pel valore nelle imprese di guerra. I fatti si trovano bene spesso puntellati dalle autorità di scrittori forestieri affinché ogni ombra di parzialità sia tolta, e si crei un giusto sentimento di maraviglia nell’animo di chi legge. Non vi parlerò di altre scritture in prosa di minor conio, che non mancano fra’suoi manoscritti dove sono e curiose dissertazioni, e lettere erudite, ed una commedia, e l’elogio di Pietro Loredan, celebre generale delle armi venete nel secolo xv. Erasi proposto il Molin di leggere questo elogio nelle vostre adunanze