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140 elogio funebre


dei classici autori greci, latini, italiani, nei quali hassi il fondamento di ogni sapere, né guardò a spese ardite onde procurarsele anche di là dai monti e dai mari. Avendo alla sua famiglia l’arte della tipografia procacciato fama e fortuna, volle, dirò così, retribuire quest’arte con un nobile monumento di sua gratitudine, e fu quindi sollecito a riunire preziosi codici impressi nelle loro prime culle di Magonza e di Argentina, ed edizioni famose dei primi e più illustri stampatori delle città italiane. Passeggiando poi per i secoli a noi più vicini non obbliò un solo tipografo illustre, cosicché voi potete in battere di occhio ammirare in Bassano i capi d’opera dei Guttembergj, degli Spirensi, dei Jensoni, dei Manuzj, degli Stefani, degli Elzeviri, dei Comini, dei Baskerville, dei Didot, dei Bodoni, e di tant’altri che portarono alla eccellenza una invenzione sì utile e sì prodigiosa. La famiglia dei Manuzj sostenne da sé sola per oltre cent’anni con indicibili fatiche l’onore dell’arte della stampa; e scrupoloso il nostro Giuseppe nell’indagare le produzioni di torchj tanto famigerati, arrivò a tal segno da possedere il primo una così larga serie di edizioni degli Aldi da non conoscersi allora