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di giuseppe remondini. 139


fosse pure chi volesse richiamar alla memoria o qualche tratto di storia e di peregrina erudizione, o le men vulgari notizie che risguardano e storia e geografia e statistica, che trovavasi certamente pronta la soluzione di ogni men che ovvia richiesta12. Avvezzato di buon’ora a mantener vive molle corrispondenze epistolari, invidiabile era divenuta la convenienza, la fluidità del suo stilo. Immerso nella continua lettura, spezialmente di Orazio, di Cicerone e di Tacito, le belle forme dell’aurea latinità gli erano sì familiari, che in molte occasioni, o pel diletto suo proprio, o per corrispondere alle richieste altrui egli dettava nitide iscrizioni latine, delle quali potrebbesi formare non tenue raccolta, tale da rendere per sempre durevole la lama della molla perizia del loro autore13.

E nella bibliografia quanto innanzi non sentì egli? Ve lo dica la domestica biblioteca da esso immaginata e condotta in brevi anni a segno da divenire uno de’ più pregevoli monumenti, non dirò solo della famiglia e della patria, ma della nostra Italia. E di fatto e della patria non raccolse in questa una massa voluminosa di opere, bensì con bellissimo accorgimento mise insieme! le più rare pregiale edizioni