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di giuseppe remondini. 133


Le cose delle quali vi parlo appartengono principalmente ai tempi di tranquillità e di pace ma venuti i giorni delle inique rivoluzioni, si offuscò anche questo nostro cielo, e lui nuovo ordine di cose, gli orrori delle guerre, i disagi delle famiglie succedettero a porre in aspro cimento l'animo dei cittadini. Non pensiate per altro di trovare a quest’epoca il Remondini men attivo in mezzo a durissime circostanze. Dovea egli serbarsi per un’agitata famiglia; nientedimeno voi lo vedeste affrontare coraggioso ogni rischio, allargare la mano nel maggior uopo, entrar mediatore tra i potenti che dominavano, e soffrire e obbliare sino le ributtanti ingiurie di qualche sciaurato che pur nutrivasi del suo pane. Non gli increbbe di passar anche in altro città per coprirvi cariche fastidiose e per tenere sempre gli occhi fissi alla patria, onde non iscemasse giammai in grado e in considerazione. Partigiani, o cicchi o fanatici, voleano far onta ai suoi principi, ma erano sempre quelli della moderazione la più esemplare; e sempre amico dell’ordine e del buon costume, egli non sapea se non che obbedire rispettoso alle leggi, e comandare a' suoi dipendenti che niente uscisse giammai da' torchi familiari che po-