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di giuseppe remondini. | 127 |
sole prerogative per dare bello argomento al mio elogio, e per darlo a voi di sempre rispettosa ricordazione.
Sarete meco d’accordo, o signori, che per ottenere giusta stima dagli uomini, qualunque sia la carriera che si voglia correre, converrà sempre che alla rettitudine del cuore, ed alla convenevolezza delle opere risponda con bella concordia la nostra applicazione a tutte quelle azioni che dimostrino in noi ben radicato l'amore di ogni più soda virtù. Resici con ogni industria men difettosi in faccia a noi stessi, e meritevoli dell'altrui stima, se poi piace alla Provvidenza di fornirci di qualche non ordinario talento, possiamo coraggiosi alimentar eziandio la speranza di non cadere nella dimenticanza dei nostri posteri. Lo sviluppo di questi germi e’l più felice risultamento apparecchiatevi a riconoscere nel nostro Giuseppe.
Nell’età fanciullesca di cinque anni il sagacissimo suo genitore lo consegna al seminario di Padova, e già di buon'ora voi cominciate a veder germogliare felicemente questa piccola pianticella, la quale però, affievolita da discipline severe, né salda abbastanza per sostenersi, dopo breve intervallo e