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delle pubbliche scuole. | 119 |
sospetto che l’educazione non riesca pura, sollecita, affettuosa. Oh gran peccato che una irragionevol freddezza avesse ad assalirvi, e che il novero dei giovani ascritti, in proporzione della popolazione nostra, rimanesse tuttavia scarso! Se mai ciò pur procedesse da storte altrui insinuazioni, sappiate disprezzarle una volta, o se derivasse da incertezza di buon successo, v’accorgerete ben presto eh io non son qua venuto né per far pompa di belle parole né por illudervi, ma por invitarvi a godere di un’insigne opera di beneficenza, che tale si è veramente quell'educazione, la quale ci strappa dall'ignoranza e ci ripara dal cader vittime del disagio e delle insensate abitudini.
Frattanto, siccome ho promesso sin da principio, che sarà il mio discorso rivolto in ultimo luogo ai giovanetti, ora e appunto l’istante, in cui a voi dirizzo d pensiero, o dolce scopo di questa nostra funzione, o liete nostre speranze.
In verun modo non potrei tanto utilmente trattenervi quanto col darvi qualche amoroso suggerimento, e lo fo raccomandandovi di amare lo studio, di obbedire i maestri vostri, e di abborrir sempre anche l'ombra della menzogna. Non mi crediate cotanto burbero di volervi su due piedi trovare innamorati